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Machu Picchu: una meraviglia del mondo moderno che devi assolutamente visitare

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Incredibile, magica e unica: così riassumono la loro esperienza i migliaia viaggiatori che visitano Machu Picchu, dove trovano la migliore rappresentazione della cultura Inca al mondo.

Ci sono diversi modi per raggiungere questo luogo pazzesco, potete scegliere se vivere un'esperienza tradizionale in treno oppure scegliere una delle Inca Challenges che cambieranno radicalmente il modo di vivere Machu Picchu, o potete includerla tra le destinazioni di un viaggio pazzesco che attraversa le migliori tappe del Perù.

Dato che al giorno d'oggi è considerata la principale e più visitata destinazione turistica del Perù, e anche uno dei luoghi più visitati del pianeta, oggi vogliamo dedicare questo articolo a cinque curiosità che (forse) non conoscevate di questa meraviglia del mondo moderno.

Queste le cinque curiosità su Machu Picchu che (probabilmente) vi stupiranno

1. Il nome non è Machu Picchu, e non è corretto nemmeno usare ‘la città perduta degli Inca’

Oggi la conosciamo tutti come Machu Picchu e questo grazie a Hiram Bingham, l'esploratore americano che nella sua spedizione del 1911 si imbatté nel sito inca e ne avviò lo studio scientifico che lo ha reso famoso in tutto il mondo. 

Spoiler: in realtà, non lo stava cercando

Voleva invece trovare Vilcabamba, l'ultimo villaggio Inca usato come rifugio dalla conquista spagnola nel 1572. Mentre viaggiava nella Valle dell'Urubamba, Hiram Bingham chiese agli abitanti del luogo se fossero a conoscenza di antiche rovine nelle vicinanze. Fu un contadino indigeno, Melchor Arteaga, a indirizzarlo verso Machu Picchu, nella sua lingua nativa. 

In realtà, il significato di Machu Picchu in questa lingua antica sembra essere 'vecchia montagna' o 'vecchia vetta', e si riferisce alla montagna proprio di fronte alla cittadella.

La montagna appena dietro la cittadella, che si vede chiaramente in tutte le classiche foto da cartolina, si chiama Huayna Picchu, che significa 'montagna giovane', e si può raggiungere la sua cima in circa 45 minuti, con viste mozzafiato e un tempio inca lungo il percorso.

Allora, come hanno chiamato questa città gli Inca? 

Ci sono alcune teorie, ma nessuno lo sa veramente. Hiram Bingham scrisse il libro 'La città perduta degli Inca' basandosi sulle sue scoperte, ma molte delle sue teorie sono state smentite da allora. E poiché molte persone vivevano nella zona e conoscevano il sito prima che Hiram Bingham lo rendesse famoso in tutto il mondo, non possiamo affermare che sia mai andato perduto.

2. La costruzione è originale al 75%, uno dei siti archeologici più ben conservati dell'epoca

Quando gli spagnoli arrivarono in Perù nel XV secolo, durante la loro conquista distrussero molte delle costruzioni inca e dei siti sacri, costruendovi sopra chiese cattoliche. 

Uno dei motivi per cui oggi possiamo visitare e ammirare una cittadella archeologica così ben conservata è che gli spagnoli non l'hanno mai trovata

Fiuu… che culo.

Ciò è dovuto in parte alla sua posizione remota, ma ci sono anche prove che gli stessi Inca, quando abbandonarono la città, bruciarono alcune delle costruzioni e dei sentieri circostanti in modo che il sito non fosse così facilmente individuabile.

Durante le spedizioni, nei primi anni del 1900, Hiram Bingham trovò Machu Picchu coperta dalla vegetazione della foresta, che per proseguire nella ricerca dovette essere rimossa. Purtroppo, questo portò al crollo di alcune costruzioni. Si scoprì allora che le oltre 600 terrazze sotto la cittadella erano state costruite per impedire che scivolasse giù dalla montagna

Un'ingegneria strutturale incredibilmente avanzata per l'epoca!

Quello che oggi possiamo vedere visibilmente di Machu Picchu è solo il 40% circa della sua interezza, il resto rimane coperto dalla vegetazione per cercare di preservarlo al meglio. Dopo i primi scavi, ci sono stati alcuni restauri e ricostruzioni molto limitate, ma rimane uno dei siti archeologici meglio conservati del suo tempo, con circa il 75% di originale.

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3. Gran parte della costruzione è stata realizzata senza l'uso della malta

Gli Inca sono noti per le loro tecniche incredibilmente avanzate di costruzione e di lavorazione della pietra e visitando Machu Picchu potrete constatare quanto fossero impressionanti le loro costruzioni.

Il bugnato è stata una delle procedure più utilizzate dagli Inca nelle loro strutture più sacre. In questa tecnica, gli operai lucidavano e scolpivano perfettamente grandi pietre di granito, modellandole meticolosamente per farle combaciare tra loro senza l'uso di malta o argilla. Il lavoro in pietra era così preciso che non si poteva nemmeno infilare una lama tra le pietre.

Questo tipo di costruzione è incredibilmente resistente ai terremoti, in quanto consente alle pietre di spostarsi appena e di riposizionarsi senza che le pareti crollino. Come è stato provato, gli Inca erano consapevoli del fatto che Machu Picchu poggiasse su diverse fratture e linee di faglia tettonica, ed evitarono sapientemente di costruire proprio sopra queste piccole fessure.

Pazzesco, no?!

4. Sopra Machu Picchu c'è il divieto di volo

Negli anni '70 e '80 ci furono due occasioni in cui il governo peruviano rimosse un grande monolito per consentire l'atterraggio di un elicottero a Machu Picchu (una volta per la visita del re e della regina spagnoli e un'altra per una riunione di leader latinoamericani). 

Ad ogni modo, al momento c'è una zona vietata al volo sopra Machu Picchu.

Altre norme severe introdotte sono:

  • il limite di biglietti giornalieri (3.500 biglietti al giorno);
  • le fasce orarie limitate;
  • il sistema di pedonalizzazione a senso unico. 

L'obiettivo?

Ridurre e controllare il traffico pedonale e mantenere il turismo sostenibile.

5. Machu Picchu dice addio alla plastica monouso

Una buona notizia per Machu Picchu e per l'ambiente! 

Recentemente, il governo peruviano ha pubblicato un decreto supremo che approva il divieto della plastica monousoall'interno delle meraviglie del mondo.

L'intenzione dell'Esecutivo è sostituire progressivamente sacchetti, posate, cannucce, bottiglie e bicchieri di plastica con plastica riutilizzabile e biodegradabile o con altra la cui degradazione non genera inquinamento.

Lo ha annunciato il Servizio nazionale delle aree naturali protette dallo Stato (Sernanp), che ha espresso la propria soddisfazione per la fine della plastica nel Santuario storico di Machu Picchu, a cui si aggiungeranno anche il Parco nazionale del Manu, la Riserva nazionale di Paracas e altre aree naturali protette (ANP) in tutto il Paese.

Il regolamento include anche i siti dichiarati patrimonio culturale e i musei statali.

In questo modo, ha ratificato l'impegno preso dal Ministro dell'Ambiente, Fabiola Muñoz, che aveva annunciato che l'ANP sarebbe stata la prima entità statale a adeguarsi alla regolamentazione della plastica monouso.

Ciò significa che i turisti e i visitatori non possono entrare nelle principali attrazioni culturali e naturali del Paese portando con sé sacchetti, cannucce o bottiglie di plastica monouso.

Le uniche eccezioni, secondo il regolamento, sarebbero per motivi igienici o sanitari, quando la plastica è indispensabile per mantenere la sicurezza di un prodotto o per lo smaltimento dei rifiuti.

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Conclusioni

In questo articolo abbiamo parlato di alcune curiosità su Machu Picchu, una delle meraviglie del mondo moderno

A proposito, sapevate che noi abbiamo organizzato un tour che, guarda caso, fa proprio tappa là? Date un’occhiata al nostro viaggio in Perù!

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