Machu Picchu con i suoi 530 metri di lunghezza e 200 di larghezza è il terzo sito archeologico al mondo dopo Pompei e Ostia Antica. Scoperto nel 1911 dall’archeologo americano Hiram Bingham, nel 1981 fu dichiarato Santuario Storico, e la sua la fama si alimentò. Rimasto sconosciuto per molto tempo, è oggi invece meta ambita da tantissimi viaggiatori.
I flussi turistici comportano tanti vantaggi per la popolazione locale, ma anche tanti danni se non gestiti correttamente. È proprio di cattiva gestione turistica e dei danni provocati all'ambiente che andremo a parlare nell'approfondimento Sto Gran Magazine di questo mese.
Flussi turistici e rifiuti: un problema da risolvere
Negli anni Ottanta, circa centomila turisti l’anno visitavano il sito archeologico di Machu Picchu. I visitatori, sono diventati poi un milione e seicentomila negli anni pre pandemia da Covid-19. Un numero troppo elevato, per un’ecosistema già delicato! Tre anni fa è stato poi lanciato dall'UNESCO l’allarme definitivo: i visitatori lasciavano sul posto fino a 5 tonnellate di rifiuti al giorno, e tra questi un grande quantitativo di bottigliette di plastica. Non essendoci un sistema di raccolta rifiuti adeguato a gestire queste grandi quantità di rifiuti, e non essendoci un'organizzazione di smaltimento efficiente, le bottiglie venivano lanciate nel fiume sottostante o abbandonate sul posto, provocando danni irreparabili all'ambiente circostante. Immaginatevi Machu Picchu, letteralmente sommerso dalla plastica! Bottigliente e rifiuti sparsi ovunque. Non proprio il panorama idilliaco della montagna con le nuvolette e la cittadella ai suoi piedi che si vede spesso in foto...
La soluzione? Basta plastica!
Coperta da plastica e rifiuti, Machu Picchu rischiava di perdere il suo posto tra le meraviglie del mondo. Era necessario trovare al più presto una soluzione per arginare il problema e conciliare l’economia locale basata sul turismo con la conservazione del patrimonio storico-culturale.
Le autorità sono così intervenute con una serie di regole per migliorare la gestione dei rifiuti e supportare l'ambiente. Per prima cosa, hanno imposto il numero chiuso per gli ingressi al sito e cercato di convincere gli imprenditori locali ad adottare politiche plastic-free, invitando i turisti a comportamenti eco-friendly.
Per questo motivo, negli ultimi anni vige il divieto di introdurre plastiche non riciclabili in questa Meraviglia del Mondo e l'obbligo di numero chiuso per gli ingressi fissato a 2.240 persone al giorno, mille in meno rispetto al periodo pre-pandemico.
Le misure puntano a rendere consapevoli i visitatori relativamente ai danni causati al nostro ambiente dai rifiuti plastici, soprattutto in luoghi e zone a elevata frequentazione turistica, come le Aree Protette e le attrazioni turistiche del Perù, di cui fa parte l'affascinante cittadella Inca.
Alcuni consigli plastic-free
A volte per questione di abitudine, non si pensa all'impatto che abbiamo sull'ambiente. Se hai in programma una partenza per il Perù, e passerai dalla parti di Machu Picchu ricordati che puoi prendere alcuni accorgimenti plastic-free:
- Sostituisci le bottiglie monouso con delle borracce!
- Porta con te uno zainetto: oltre a essere più comodo e più bello delle borse in palstiaccia, ci sta molta più roba!
- Se gli zainetti proprio non fanno per te, puoi utilizzare una borsa a tracolla o una borsa di tela
- Usa dei contenitori riutilizzabili per portare con te il cibo
Diminuire l'utilizzo di plastica è molto facile e il suo impatto è enormemente positivo per l'ambiente.
Dipende da ciascuno di noi la conservazione del patrimonio culturale! Un piccolo sforzo lo possiamo fare, no?
Ah e già che ci siete, perchè non date un'occhiata al nostro VIAGGIO DI GRUPPO IN PERÙ?