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Chi ha costruito il Castello di Edimburgo e qual è la storia della fortezza più cazzuta della Scozia?

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C'era una volta un vulcano addormentato, un nome impronunciabile e un sacco di altre robe

Ah, il Castello di Edimburgo, quel capolavoro di pietra che domina la città dall'alto di Castle Rock!

Che gran figata!

Ma chi lo ha costruito e qual è la sua storia?

Se vuoi una risposta a queste domande trovi tutto nel nostro articolo e preparati a uno spiegone potente. E anche se non la vuoi, te la becchi lo stesso, gnè gnè gnè.

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Le origini leggendarie del castello di Edimburgo, ovvero: quello che leggerai potrebbe essere una fregnaccia

L'origine del Castello di Edimburgo affonda le sue radici nella preistoria, quando il vulcano inattivo di Castle Rock, emerso da antiche eruzioni, si è trasformato nel luogo perfetto per un insediamento difensivo.

Non che i primi abitanti della zona pensassero a costruire un castello fin dall'inizio, ma sai, un posto sopraelevato da cui poter scrutare il paesaggio scozzese e beccare subito eventuali malintenzionati fa sempre comodo.

Qui gli archeologi hanno trovato tracce risalenti all'età del bronzo che suggeriscono come il sito fosse utilizzato per scopi difensivi e forse cerimoniali.

Pare che la prima fortezza costruita su questo sito risalga al VII secolo e sia stata chiamata Eidyn. Se ne parlerebbe in un antico poema che ne farebbe risalire, forse, la costruzione al volere di un tizio di nome Mynyddog Mwynfawr.

E no, non è uno scherzo, si chiama davvero così. Probabilmente i genitori erano appassionati di Scarabeo e hanno scelto il nome pescando tessere un po' a casaccio. Oppure, semplicemente erano dei grandissimi stronzi che volevano divertirsi alle spalle del figlio.

Quindi, la risposta alla domanda "Chi ha costruito il castello di Edimburgo?" sembrerebbe essere "Mynyddog Mwynfawr". Un premio a chi riesce a pronunciarlo senza slogarsi le labbra.

Ma come prosegue la leggenda della fortezza?

Gli Angli (antenati degli inglesi che, ormai lo sappiamo, ce l'hanno nel sangue l'abitudine di rompere le palle a casa degli altri) arrivano, fanno un macello e conquistano il castello, occupandolo e dandogli il nome di Edimburgo, che significa "fortezza di Edwin", in onore del re che prese il controllo della zona.

La vita incasinata del Castello di Edimburgo, perché gli inglesi si fanno sempre riconoscere

Nel corso del Medioevo, il Castello di Edimburgo inizia a emergere dal mito per apparire chiaramente nelle cronache storiche.

Re Malcolm III, soprannominato "Canmore", cioè testa grossa (perché anche nel Medioevo amavano una sana dose di prese per il culo), lo usò come residenza personale.

Tuttavia, il vero upgrade avvenne con il figlio Davide I, il cui contributo fu essenziale per portare l'insediamento al rango di capitale reale. Davide I non si limitò a cazzeggiare godendosi il castello lasciatogli da papy, ma mise mano anche alla costruzione di strutture importanti: l'elemento più antico e ancora integro di questi è la Cappella di Santa Margherita, che sopravvive come una testimonianza della fervida devozione di sua madre, moglie di Malcolm III.

Negli anni seguenti, la costruzione di edifici come la Great Hall e l'introduzione degli Honours of Scotland (la corona, la spada e lo scettro simboli del potere della monarchia scozzese) hanno aggiunto un tocco di regalità alla cittadella.

Ma non era tutto rosa e fiori, eh no. I vicini degli scozzesi erano pur sempre gli inglesi, e ti pare che con loro a un tiro di schioppo da casa si possa star tranquilli e sereni a farsi i cavoli propri?

Durante le guerre per l'indipendenza contro gli inglesi, nel XIII e XIV secolo, ad esempio, la fortezza fu contesa dalle due parti. Nel 1314, poi, re Robert the Bruce (quello di Braveheart) ordinò di demolirlo per impedire che i suoi odiati avversari potessero sfruttarlo. Qualche decennio dopo, il castello fu ricostruito da suo figlio Davide II, che fece aggiungere la David's Tower, tanto per mostrare quanto fosse modesto.

E poi ancora un botto di casini che non ti dico, al punto che gli scozzesi decisero di renderlo ancora più cazzuto aggiungendo Half Moon Battery, cioè una caterva di cannoni.

E così, sempre al centro di un'epica lotta per mantenere l'indipendenza dalla vicina Inghilterra, il Castello di Edimburgo diventò un bastione reale strategico e un simbolo incrollabile della sovranità scozzese.

Dalla proposta indecente di Walter Scott a oggi: il Castello di Edimburgo nei tempi moderni

Nei secoli successivi, l'antico castello divenne una caserma militare e una prigione per pirati, ribelli e prigionieri di guerra. La cappella di Santa Margherita venne addirittura trasformata in un deposito per l'artiglieria.

Ma poi avvenne il passaggio definitivo da fortezza difensiva a monumento nazionale, quando nel 1818 tale Sir Walter Scott convinse il futuro Giorgio IV a mettere in mostra i gioielli così che tutti potessero vederli.

No, non quelli nelle mutande!!!

Intendiamo gli Honours of Scotland, che ti credevi!

Comunque, a partire da questo momento il Castello di Edimburgo ha iniziato la sua nuova vita, attirando visite da tutto il mondo e diventando perfino parte degli UNESCO World Heritage Site. Oggi costituisce la principale attrazione della capitale, ospitando ogni anno l'Edinburgh Military Tattoo, un festival musicale e di esibizioni militari in perfetto stile scozzese.

E non dimentichiamo i colpi di cannone sparati a mezzogiorno, che ogni giorno fanno cagare in mano i visitatori ignari, ma sono amatissimi dai locali per la loro precisione.

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In conclusione

Il Castello di Edimburgo è una fortezza leggendaria che ne ha viste di ogni, da re leggendari che avevano una supercazzola come nome alle guerre secolari tra inglesi e scozzesi.

È passato da un semplice insediamento difensivo in cima a un vulcano addormentato a simbolo intramontabile della storia locale, con tanto di cappella, torre, e una collezione di gioielli da paura. E oggi sta lì pronto a essere visitato anche da te.

Che dici, ti va di venire con noi a prendere un coccolone per il botto dell'Half Moon Battery che ci spara le cannonate a salve nelle orecchie? Ah, e naturalmente ne approfittiamo anche per vedere un botto di altre cose fighissime a spasso per la Scozia.

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